Caduta eccessiva di capelli: cosa fare e da cosa ce ne accorgiamo

Quando ci accorgiamo di perdere capelli e come capire se è fisiologico oppure bisogna intervenire con trattamenti mirati? Con i consigli di Stefano Nizzi parrucchiere a Foligno, di Stefano Nizzi Hairdressing, sfatiamo alcuni miti, chiariamo quali sono cause ed effetti e come poter intervenire in modo efficace.

Quando la caduta dei capelli deve considerarsi eccessiva e preoccupante?

In generale si tende a considerarla preoccupante quando la perdita di capelli supera i 100 capelli al giorno (ovvero circa 700 a settimana).

Quali sono i diversi tipi di caduta anomala dei capelli?

Un’aumentata caduta dei capelli rappresenta il sintomo principale di diverse patologie del capello ed è per questo che è importante fare una valutazione mirata effettuata da specialisti del capello. A seconda delle cause ci sono molti tipi di caduta dei capelli. In generale le alopecie si suddividono in base alla distribuzione topografica della perdita dei capelli  in alopecie localizzate (es. l’alopecia areata, alopecia androgenetica, l’alopecia cicatriziale) e in alopecie diffuse (es. alopecia da farmaci o il telogen effluvium).

Quale tipo prevale nell’universo femminile, quale nell’universo maschile?

L’alopecia androgenetica è la più comune malattia dei capelli e colpisce circa l’80% dei maschi ed il 50% delle donne. Nella donna l’incidenza della malattia aumenta dopo la menopausa. L’ormone più importante per lo sviluppo della calvizie è il Diidrotestosterone (DHT) che è il più importante ormone maschile. Il DHT viene prodotto localmente nel follicolo a partire dal testosterone  grazie ad un enzima (5alfa reduttasi) ed è proprio l’attività di questo enzima che determina la maggiore o minore predisposizione del follicolo alla calvizie. I follicoli predisposti all’alopecia androgenetica producono più quantità di DHT rispetto ai follicoli non colpiti dalla malattia.

C’è stata un’evoluzione nel tempo rispetto alla caduta dei capelli per l’uomo e per la donna, e in meglio o in peggio?

Per quanto riguarda sempre l’alopecia androgenetica, che è la calvizie più comune, proprio perché è dipendente dagli ormoni androgeni la sua manifestazione non compare mai prima della pubertà. Nelle donne invece si può manifestare dopo la menopausa quando il livello di estrogeni, che generalmente hanno un effetto protettivo, tende a diminuire.

È vero che esistono picchi stagionali di maggiore caduta dei capelli?

Sì, in generale durante l’autunno il numero di capelli che giornalmente si perde tende ad aumentare. Ci sono studi che legano questo aumento di caduta alla esposizione solare durante il periodo estivo anche se in realtà in alcuni soggetti l’aumento della caduta si evidenzia anche nel periodo primaverile.

Ci sono comportamenti e stili di vita che favoriscono la caduta?

Sì. È risaputo che alcune diete o l’assunzione di alcuni farmaci possono favorire la caduta dei capelli. Anche un eccessivo esercizio fisico volto ad aumentare la massa muscolare, può favorire la calvizie in quanto aumenta il livello di testosterone. Inoltre è indubbio che una situazione di forte stress può fare cadere i capelli. Infatti studi dimostrano che i nervi presenti attorno al follicolo, sotto effetto dello stress, liberano sostanze che scatenano un processo infiammatorio che blocca la crescita del capello.

Come si può prevenire la caduta?

È opportuno per aiutare il trofismo del capello e quindi prevenirne la caduta, in autunno o dopo un parto, oppure in occasione di diete, fare dei cicli con trattamenti specificatamente formulati per contrastare la caduta dei capelli.

C’è una relazione fra capelli deboli (ovvero fini/sfibrati) e caduta?

È indispensabile fare un’analisi specifica del capello quando questo si presenta indebolito e particolarmente assottigliato. Infatti la calvizie produce un progressivo assottigliamento dei capelli.

Parlando di caduta si pensa a quella che parte dal bulbo. Il capello però può anche spezzarsi in radice e di conseguenza cadere. Quali sono le cause?

In generale la calvizie riguarda una atrofizzazione che avviene a livello del bulbo pilifero e che ha una determinata localizzazione. Nel caso in cui la caduta sia dovuta al capello che si spezza, allora le cause vanno ricercate piuttosto nell’impiego di trattamenti troppo aggressivi effettuati sul capello o all’utilizzo di fonti di calore senza che il capello sia stato protetto con prodotti specifici.

Esistono popoli particolarmente soggetti alla caduta e altri “immuni” o quasi?

L’origine etnica ha la sua importanza: statisticamente gli Asiatici sono meno “toccati” dalla alopecia rispetto al popolo Caucasico mentre sembrerebbe che per la popolazione africana ci sia la stessa incidenza che per i caucasici. La genetica gioca un ruolo sicuramente primario ma è anche probabile che altri fattori come l’alimentazione siano da tenere in considerazione.

La ricerca in questo campo può ancora progredire e trovare nuove soluzioni o si è già fatto tutto quello che si poteva fare?

Ci sono numerosi studi di ricerca in questo ambito. Si ricercano costantemente nuove molecole che possano intervenire sui fattori scatenanti. Inoltre sono sempre più numerosi gli studi sull’identificazione e manipolazione delle cellule staminali del capello.

In quali casi l’acconciatore deve consigliare alla cliente di rivolgersi al medico specialista?

Quando ci si rende conto che la caduta dei capelli è dovuta a fattori legati a malattie (es. alopecia cicatriziale) e che richiedono quindi  la somministrazione di farmaci.

Quali sono le cause organiche e ambientali della caduta dei capelli?

Per capire se il diradamento è eccessivo bisogna valutare se cadono almeno il 50% dei capelli. Come detto prima le calvizie si dividono in base alla loro distribuzione ed è importante rivolgersi ad uno specialista del capello per comprenderne l’entità e l’eventuale trattamento da adottare. Le cause organiche possono essere molteplici, ricordiamo tra le tante le cause ormonali, genetiche, stati psicologici alterati, malattie, ecc. Tra le cause ambientali vanno segnalati l’alimentazione non corretta e non bilanciata, il fumo di sigaretta, l’eccessiva forfora che però generalmente risulta essere una manifestazione clinica della dermatite seborroica.

Quale importanza ha l’alimentazione per contrastare la caduta?

Un’alimentazione bilanciata è sicuramente fondamentale per mantenere il corretto trofismo del capello ed evitarne la caduta. Infatti nei soggetti con carenze alimentari o in regime troppo ipocalorico si evidenziano fenomeni di assottigliamento e di perdita dei capelli. Inoltre, per mantenere i capelli  sani il più possibile l’alimentazione dovrebbe essere ricca di proteine di origine animale in quanto contengono aminoacidi (presenti nelle carni rosse, nelle uova e nel pesce), che favoriscono l’assorbimento del ferro che è fondamentale per una crescita corretta del fusto pilifero.

È vero che uno spavento improvviso può far perdere i capelli?

Un forte stress psicologico può causare l’alopecia areata, che si manifesta con una caduta brutale dei capelli a livello di un’area generalmente circoscritta. Di solito la caduta dei capelli si manifesta dopo diversi mesi (almeno 3)  dall’evento acuto che ha determinato lo stress psicologico.

Quali sono i luoghi comuni da sfatare parlando di caduta?

Ad esempio non è vero che lavare spesso i capelli li indebolisca, non è vero che l’uso di cappelli o caschi faccia cadere i capelli, non è vero che tagliare i capelli spesso serve a rinforzarli.

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